L’Haggadah di Pesach

L’Haggadah di Pesach è il racconto che narra la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto. L’esemplare esposto nel Museo Interreligioso è stato stampato a Livorno nel 1854 presso la tipografia di Tobiano Moshe: l’esemplare è composto da 54 pagine e conta 60 xilografie che illustrano i diversi momenti del seder di Pesach (la cena pasquale ebraica).

 

L’illustratore si sofferma sulla preparazione della casa per Pesach, con la pulizia accurata delle stoviglie e del vestiario, la preparazione delle matzot (i pani azzimi), la ricerca di chamezt (il cibo ancora fermentato presente nelle case.)

 

La lettura dell’haggadah, durante il Seder di Pesach (l’ordine di Pasqua, cena pasquale), è un momento di fondamentale importanza per la trasmissione della memoria, per comprendere come il popolo d’Israele è diventato il popolo eletto. Il ricco apparato illustrativo fissa nella memoria i momenti più duri della schiavitù in Egitto: dai bambini ebrei maschi gettati nel Nilo, al piccolo Mosè salvato dalle acque, alle piaghe che hanno colpito gli egiziani, fino alla traversata del Mar Rosso.

 

L’immagine di una famiglia ebraica durante la prima notte di Pasqua invita a riflettere sul momento che stiamo vivendo: tutti sono riuniti intorno alla tavola pronti ad intraprendere il cammino verso la Terra Promessa. È un invito anche per noi: l’attesa è vera, quando è solerte.

 

La famiglia ebraica durante il seder, 1854.
Il seder di Pesach durante la schiavitù in Egitto, 1854.
Torna in alto