Il Nuovo Percorso

Uomini insieme nel nome di Gesù, Yhwh e Allah

Che cosa consente ad ebrei, cristiani e musulmani di vivere insieme quando professano la loro fede religiosa, quando, pronunciando la loro fede in Gesù, Yhwh e Allah, esprimono il massimo grado di diversità esistente tra loro? Oggi è questa la questione ineludibile del dialogo interreligioso, che coinvolge credenti e non-credenti.

Per rispondere alla domanda iniziale, nel nuovo percorso abbiamo ricostruito il Tabernacolo del Deserto, il Secondo Tempio di Gerusalemme, il Santo dei Santi e l’Arca dell’Alleanza. Attraverso le esperienze vissute in questi luoghi, segnati in larga misura dalla presenza di Mosè, sono nati i valori comuni del monoteismo. Sono valori ancora oggi alla base di una relazione pienamente umana con l’altra persona e, dunque, alla base della nostra vita religiosa e civile.

 

Il nuovo percorso museale è stato realizzato grazie all’esperienza e alla profonda competenza di Simone Valmori, ricercatore e storico, esperto del periodo Tardo Antico e dell’arte nell’Antico Egitto.

Grazie alle ricerche di Valmori, il nuovo percorso museale consente al visitatore di vivere l’autentica esperienza umana, narrata nei testi sacri, dalla quale sono nati i valori comuni del monoteismo. I valori comuni tra ebrei, cristiani e musulmani non sono nati da trattati filosofici e nemmeno per induzione da parte dei professionisti del dialogo dialogante, ma dai protagonisti della storia sacra. L’esemplarità delle loro vite risiede nella ricerca della felicità, attraverso l’esperienza di ogni singolo aspetto dell’umano, fino all’esperienza ineludibile per ogni uomo: l’esperienza della Verità.

 

Da questo punto di vista, la figura di Mosè, al quale è dedicato ampio spazio nel nuovo percorso, rappresenta una rivoluzione nel dialogo interreligioso.  A partire dall’episodio del Roveto Ardente, tutte le esperienze vissute da Mosè riportano alle questioni più urgenti nelle quali si dibatte il mondo contemporaneo.

 

 

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NUOVE ESPERIENZE SENSORIALI

50

% DI VISITATORI IN PIU'

16

NUOVE INSTALLAZIONI

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ANNI DI LAVORO

Il Santo dei Santi

Nell’Ebraismo, il Santo dei Santi costituiva l’area più sacra del Tabernacolo prima e del Tempio di Salomone dopo. Il Santo dei Santi è stato ricostruito all’interno dell’antica e suggestiva cisterna cinquecentesca della Rocca, dove ora è possibile osservare una copia dell’Arca dell’Alleanza e odorare l’antica essenza dell’incenso preparato dal Sommo Sacerdote in persona.

Sala dell’Agorà

È il cuore del Museo e rappresenta il principale spazio di confronto fra le tre religioni. In essa sono ricostruite le vicende di Gesù, Mosè e del profeta Maometto per affrontare la questione della presenza di Dio nella storia. In essa è mostrato come il Dio unico pone la sua relazione con l’uomo nella dimensione quotidiana della storia. La sala contiene le rappresentazioni in plastico del Tabernacolo del Deserto, cioè il luogo della casa di Dio presso gli uomini, e del Secondo Tempio di Gerusalemme, costruito dopo il ritorno del popolo ebraico dalla schiavitù babilonese.

Sala di Mosè

La Sala di Mosè segna l’abbandono del politeismo attraverso le norme che Dio consegna all’uomo. Il Dio presentato in questa sala va alla ricerca dell’uomo e agisce  con – passione, cioè con empatia, comprendendone a pieno la condizione. L’episodio della stipula dell’Alleanza sancisce la parità del rapporto tra la divinità e l’uomo, garantita dal valore della libertà da Dio, dalla quale origina la libertà di religione e la libertà di espressione. In essa è presente il mosaico raffigurante l’episodio di Mosè nel Roveto Ardente, realizzato con la stessa tecnica impiegata dai mosaicisti bizantini nel VI e VII secolo.

Sala del Male

È la sala della discesa negli abissi della ragione. La ragione, attraverso la sua libertà, può decidere di scegliere consapevolmente il Male. La storia di Adamo ed Eva, rappresentata dalle sculture di Francesco Messina, ricordano che la prima disobbedienza non fu dettata dalla tentazione, ma dalla libera scelta per il Male da parte dei nostri progenitori. Il Male può essere anche il rifiuto della ragione ad operare il bene a favore dell’indifferenza.

Sala della Notte del Destino

In questa sala rivive la notte dell’integrale rivelazione del Corano al profeta Maometto da parte di Allah. “Io sono colui che ha insegnato con il calamo” è la prima frase pronunciata da Allah al profeta: qui Dio si presenta come essere che si rivela all’uomo attraverso la scrittura e, dunque, attraverso il principale strumento di comprensione per mezzo della ragione.

Sala della Meditazione

“Non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio”. Questa frase ricorda al visitatore la dimensione antropologica dell’uomo e mostra come questo abbia bisogno di un maggiore uso della sua ragione, perchè è solo attraverso l’utilizzo della ragione che l’essere umano può praticare la libertà che Dio gli ha concesso.