R.Y.P.EN. 2018
R.Y.P.EN. 2018: “Chi è l’uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?”
Il tema scelto per il R.Y.P.EN. 2018 è “Chi è l’uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?” e si svolgerà dal 6 all’8 aprile presso il Centro Residenziale Universitario di Bertinoro e presso il Museo Interreligioso. Il R.Y.P.EN. (Rotary Youth Program of ENrichement) è un programma del Rotary International ed è organizzato dal Distretto Rotary 2072, per ragazzi dai 14 ai 18 anni.
In questo cambio d’epoca, occorre scegliere le esperienze da portare con noi e le voci che non vogliamo perdere. I relatori porteranno prima di tutto la loro esperienza in qualità di testimoni di una felicità possibile, di una misura dell’umano che va riconquistata, gelosamente custodita e spesa ogni giorno: in un impegno con la vita che è totalizzante se passa attraverso l’impegno con i suoi particolari.
La condizione esistenziale dei giovani non è diversa da quella vissuta da san Benedetto da Norcia. Davanti alla caduta dell’Impero Romano, Benedetto comprese che occorreva salvare quanto di meglio quell’esperienza storica avesse potuto offrire. Nella necessità di rispondere al nulla, pose nel Prologo alla Regula, la domanda del Salmista: “Chi è l’uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?”. Rispetto alla nostalgia di un potere omologante (come spesso accade agli imperialismi), Benedetto scelse nuovamente per una radicale scoperta dell’umano.
Il programma del R.Y.P.EN. 2018
- l’omologazione: durante il R.Y.P.EN., vedremo che si manifesta nella negazione di ogni diversità, a favore di un esercizio incontrollato indiscriminato del potere. L’omologazione propone una falsa felicità, in cambio della libertà.
- La comunità: senza la coscienza di una propria identità, non si saprà “fare la differenza”, né per sé stessi, né per la comunità della quale si è chiamati a fare parte. Non è vero che l’odierna generazione di giovani è fatta di sdraiati. Al contrario, le nuove generazioni hanno ancora fame del desiderio di dare frutto nel mondo, dove sono chiamati a vivere.
- Il buio e l’ombra: alcuni autori come Caravaggio e Rembrandt compresero che l’esistenza umana è fatta di ombra e di buio, dove si formano la nostra coscienza e la nostra identità. Qui si entra in contatto con il Mistero e nascono la ricerca e la messa alla prova di noi stessi. È dall’ombra esistenziale che nasce l’incontro, spesso inconsapevole, con la felicità.
- La bellezza: riattivare il circuito della bellezza come dimensione umana e non storico-estetica. Il fare artistico, al di là del semplice discorso tecnico, è una dimensione di crisi che porta sempre al di fuori di sé stessi. Occorre, urgentemente, riaprire la mente dei ragazzi a tale dimensione, perché essa genera giudizio e, dunque, legame, e quindi educa alla libertà.